Album: Viaggiatore sulla coda del tempo
Hangar
uno in mezzo a tanti
e tanti in uno io anche io
qui tra peccatori e santi
io non sono mica Dio
ma ho creato un sogno mio lì avanti
io sto con me da tanto ormai
con i miei guai dentro i miei se
lavoro come un pazzo
a questa cosa e so che farmene
la volta che tolgo stand by
e mi dirò vai anche se
non sono più un ragazzo
per scappar di casa e andarmene
uno sulla soglia
e voglia e frenesia che porta via
dentro questa lunga veglia
vincere alla lotteria
il riscatto da una vita spoglia
io che non ho mai un'allegria
monotonia dentro un oblò
di questo inverno qui
del cavolo in cui vivo e morirò
io che non so tirarmi via
dalla periferia in cui sto
perché all'inferno sì
anche il diavolo non è un cattivo no
ma per molti è un po'
un eroe positivo
vero è vero che ogni dì è un addio
che si muore tra un avvio e un rinvio
dò motore al mio mistero
di straforo chiuso a spranga
questo è il mio lavoro nero
viaggiatore fermo dentro un hangar
uno che sta zitto
o un guitto che non sa che parte ha
un trasvolatore o un dritto
tra il coraggio e la viltà
vivo in te ma non pago l'affitto
a te che sei la fantasia
nell'asfissia dei cieli miei
tu sei la sola cosa nobile
dei miei giorni plebei
perché tu sei la mia eresia
in questa idolatria agli dei
potrò lasciarti sposa immobile
io che non ho trofei
dentro i miei musei
nei tornei che non ho vinto
certo o incerto se ogni dì è un addio
che ripeto tra un avvio e un rinvio
ho coperto il mio segreto
con un telo dentro un hangar
me ne andrò un mattino quieto
senza che nessuno pianga
il domani di ogni dì è un addio
che mi segno tra un avvio e un rinvio
mentre lucido il mio sogno
che mi spinge giù a valanga
dentro un ruvido bisogno
di lasciare un giorno questo hangar