Album: Hegel
La bellezza riunita
Mi apparisti vestita
e più carpita da me
più che tu non lo fossi.
Misurarti la vita
mi pare proprio che sia
tutto quello che posso.
La bellezza riunita
ha più difesa di sè
mi dicesti "sospira".Come chi si ritrae con il dito chiedendo silenzio
la totale pienezza di te.
Dal mio braccio destro si disincagliava e calava nell'ansa
del sinistro mista alle piegature e declinava.Di te, in te stessa l'attività assoluta.
Era una lotta contro la natura che è
dimessa al vento, succube alla furia.
Ma tu non soccombevi
eri impennata sulla tua forma finita e creata.E la tua finitezza superavi sapendo di te stessa
non solo di convessa, di concava, di cava, umana pelle umana.
E la realtà finiva e il vero cominciava.
Certo imbruniva, ma imbruniva fuori.
All'interno i colori erano luci spente
umiliati dalla tua bocca ponente.Dopo un po' si vedeva,
soltanto quello che può
perdonare la vista.
E scoprire le gambe
fu qui la tua miglioria
per distinguere meglio.
Ogni tuo gesto è compreso
in tutto quello che sa
di te stessa quel gesto.