Album: Il mio canto libero
La luce dell'est
La nebbia che respiro ormai
si dirada perché davanti a me
un sole quasi bianco sale ad estLa luce si diffonde ed io
questo odore di funghi faccio mio
seguendo il mio ricordo verso estPiccoli stivali e sopra lei
una corsa in mezzo al fango e ancora lei
poi le sue labbra rosa e infine noiScusa se non parlo ancora slavo
mentre lei che non capiva disse:"bravo"
e rotolammo fra sospiri e "da"Poi seduti accanto in un'osteria
bevendo un brodo caldo che follia
io la sentivo ancora profondamente miaMa un ramo calpestato ed ecco che
ritorno col pensieroE ascolto te
il passo tuo
il tuo respiro dietro meA te che sei il mio presente
a te la mia mente...
e come uccelli leggeri
fuggon tutti i miei pensieri
per lasciar solo posto al tuo viso
che come un sole rosso acceso
arde per me.Le foglie ancor bagnate
lascian fredda la mia mano e più in là
un canto di fagiano sale ad estQualcuno grida il nome mio
smarrirmi in questo bosco volli io
per leggere in silenzio un libro scritto ad estLe mani rosse un poco ruvide
la mia bocca nell'abbraccio cercano
il seno bianco e morbido tra noiDimmi perché ridi amore mio
proprio così buffo sono io
la sua risposta dolce non seppi mai!L'auto che partiva e dietro lei
ferma sulla strada lontana ormai
lei che rincorreva inutilmente noiUn colpo di fucile ed ecco che
ritorno col pensieroe ascolto te
il passo tuo
il tuo respiro dietro meA te che sei il mio presente
a te la mia mente...
e come uccelli leggeri
fuggon tutti i miei pensieri
per lasciar solo posto al tuo viso
che come un sole rosso acceso
arde per me......come un sole rosso acceso
arde per me......